Basilicata University Press https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup <p>La BUP - Basilicata University Press è la casa editrice dell'Università della Basilicata.</p> <p>Nasce per dare valore al significato della parola scritta. 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Studi in ricordo di Paolo Augusto Masullo https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/59 <p id="h.p_UEgFUkYf1OTs" class="zfr3Q RuayVd"><a title="BUP - Basilicata University Press" href="https://bup.unibas.it/" target="_blank" rel="noopener"><img src="https://web.unibas.it/bup/img/BUP_Flying_book_thumbnail5.png" alt="BUP Logo" width="161" height="109" /></a></p> <p><strong>Collana:</strong> Mondi Mediterranei, 14</p> <p><strong>Pagine</strong>: XI, 120</p> <p><strong>Lingua</strong>: Italiano</p> <p><strong>Pubblicato:</strong> 2025</p> <p><span class="label"><strong>ISBN: </strong>978-88-31309-42-4</span></p> <p><strong>Abstract</strong>: il volume nasce con l’obiettivo di ricordare la figura e gli studi di Paolo Augusto Masullo mantenendo viva, seppur riplasmata in nuove e autonome forme, la corrente dei suoi interessi e delle sue ricerche. Muovendo da una profonda riflessione sul concetto weizsäckeriano di patico, Masullo ha indagato i risvolti etico-epistemologici del rapporto tra soggettività e struttura biologica, le riconfigurazioni e decostruzioni a cui il concetto di soggettività è andato incontro nel Novecento, fino a giungere ad un vero e proprio ripensamento dell’umano, centrato sulla sua dimensione corporeo-affettiva e relazionale. Paticità, soggettività e relazione sono le direttrici concettuali lungo le quali anche le autrici e gli autori dei saggi raccolti in questo volume hanno articolato, con accenti, sfumature e sensibilità differenti, i loro contributi, tessendo la trama di un dialogo che, nonostante tutto, non ha smesso di produrre i suoi frutti.</p> <p> </p> <p><strong>Sommario</strong></p> <p>Mariafilomena Anzalone, Anna Donise, Maurizio Martirano, <em>Premessa</em></p> <p><br />Ignazio Marcello Mancini, <em>Ricordo</em></p> <p><br />Mariafilomena Anzalone, <em>Tra biologia e storia. Etica medica e relazione patica in Viktor von Weizsäcker</em></p> <p><br />Giuseppe Cantillo, <em>Fenomenologia della persona e antropologia critica. Note su Paolo Augusto Masullo interprete di Husserl</em></p> <p><br />Guido Cusinato, <em>Vita e sentire primordiale. Alcune riflessioni a partire da uno scritto di Paolo Augusto Masullo</em></p> <p><br />Anna Donise, <em>È possibile un’etica del sentire? In dialogo con Paolo Augusto Masullo</em></p> <p><br />Adriano Fabris, <em>Questioni antropologiche ed etiche negli ambienti digitali</em></p> <p><br />Franco Miano, <em>Persona e etica. Paolo Augusto Masullo in dialogo con Romano Guardini</em></p> <p><br />Oreste Tolone, <em>Adolf Portmann e il ruolo della storia nella biologia </em></p> <p><br />Appendice</p> <p><br />Alessia Araneo, Caramen Caramuta, Alessandra Zito, <em>Lo scenario antropologico tra bioetica e biopolitica</em></p> Mariafilomena Anzalone, Anna Donise, Maurizio Martirano Copyright (c) 2025 Basilicata University Press https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/59 Wed, 02 Jul 2025 00:00:00 +0000 Memoria e attualità di Carlo Levi https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/56 <p><a title="BUP - Basilicata University Press" href="https://bup.unibas.it/" target="_blank" rel="noopener"><img style="float: left;" src="https://web.unibas.it/bup/img/BUP_Flying_book_thumbnail5.png" alt="Logo BUP" width="161" height="109" /></a></p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <p><strong>Collana</strong><strong>:</strong> Mondi Mediterranei, 13</p> <p><strong>Pagine</strong><strong>:</strong> XII, 322</p> <p><strong>Lingua</strong><strong>:</strong> Italiano</p> <p><strong>Pubblicato:</strong> 2025</p> <p><strong>ISBN: </strong>978-88-31309-41-7</p> <p><strong>Abstract: </strong>Pubblicato a cinquant’anni dalla scomparsa di Carlo Levi, il volume propone un approccio ‘olistico’ alla personalità di questo grande intellettuale del Novecento, nella convinzione che la sua opera possa essere efficacemente indagata solo considerandone le diverse componenti nel loro complesso, intese non tanto come manifestazioni di ‘poliedricità’ ma come un insieme inscindibilmente unitario di cui ogni aspetto si lega all’altro. Per questa ragione si è scelto un orientamento ermeneutico fondato sul confronto e l’intreccio fra più prospettive d’indagine da parte di studiosi della più varia estrazione disciplinare, dalla storia e critica dell’arte alla letteratura, dall’antropologia alla filosofia, dalla storia politica a quella economica. I diciotto contributi che compongono il libro formano un discorso a più voci in cui il lettore incontrerà frequenti incroci e rimandi reciproci, pur nella specificità dei singoli approcci autoriali. Una polifonia interpretativa in cui vengono approfonditi, in un’ottica inter-trans-disciplinare, molteplici aspetti storici, critici, artistici, filosofici e socio-antropologici chiamati in gioco dall’analisi del Levi pittore, critico e teorico dell’arte, scrittore e uomo politico, riflettendo sulla sua influenza storica, sui rapporti che strinse, anche in Basilicata, con il mondo dell’arte e della cultura, e sull’autorevole eredità che la sua produzione artistica e la sua azione sociale hanno lasciato al nostro tempo.</p> <p> </p> <p><strong>Sommario</strong></p> <p>Mariadelaide Cuozzo, <em>Introduzione</em></p> <p>Maurizio Martirano, <em>Carlo Levi e il problema della storia</em></p> <p>Ferdinando Mirizzi, <em>Carlo Levi e l’antropologia in Italia negli anni del </em><em>secondo dopoguerra </em></p> <p>Donato Verrastro, <em>Nelle spire della repressione. Carlo Levi, il confino lucano e la storia di un ininterrotto impegno politico</em></p> <p>Pier Giorgio Ardeni, <em>La Basilicata e il Mezzogiorno tra autonomia e sviluppo</em></p> <p>Carmela Biscaglia, <em>Levi e la Basilicata: relazioni politiche e intellettuali</em></p> <p>Maria Teresa Imbriani, <em>Sondaggi e materiali sulla ricezione del </em>Cristo si è fermato a Eboli <em>di Carlo Levi (1946)</em></p> <p>Filippo La Porta, <em>Carlo Levi in due letture recenti. Discese agli inferi dall’esito sorprendente e pericolose mitologie estetizzanti</em></p> <p>Stefania Zuliani, <em>Nel cuore delle modernità. Carlo Levi critico delle arti</em></p> <p>Daniela Fonti, <em>Rileggendo </em>Paura della pittura</p> <p>Paolo Bolpagni, <em>Carlo Levi intervista Carlo Ludovico Ragghianti. Un documento inedito dei tempi del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale (1944-1945)</em></p> <p>Michele Tavola, <em>«Amleto era socialista». L’eterna lotta tra Contadini e Luigini nei disegni politici di Carlo Levi per «L’Italia Socialista»</em></p> <p>Alessandro Del Puppo, <em>Situazione di Carlo Levi, 1950</em></p> <p>Rosalba Galvagno, <em>«L’artista a cui tutte le arti di Apollo furono rivelate». Un sogno surrealista di Carlo Levi</em></p> <p>Maria De Vivo, <em>Il ruolo di Pia Vivarelli nella riscoperta di Carlo Levi pittore</em></p> <p>Giuseppe Appella, <em>Carlo Levi, Pasolini, Sinisgalli, Scialoja, Mazzarone, Guerricchio, a Roma per la mostra a La Nuova Pesa, 18 aprile 1962</em></p> <p>Mariadelaide Cuozzo, <em>Eredità di uno sguardo. Su Carlo Levi e Luigi Guerricchio</em></p> <p>Annamaria Mauro, <em>Levi nel Museo Nazionale di Matera: percorsi espositivi e tematici</em></p> <p>Lorenzo Rota, <em>Levi oggi. I territori della memoria e dell’attualità: per una rete di luoghi e ‘istituzioni leviane’</em></p> Mariadelaide Cuozzo Copyright (c) 2025 Basilicata University Press https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/56 Fri, 27 Jun 2025 00:00:00 +0000 Il Latino e la sua eredità https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/55 <p id="h.p_UEgFUkYf1OTs" class="zfr3Q RuayVd"><a title="BUP - Basilicata University Press" href="https://bup.unibas.it/" target="_blank" rel="noopener"><img src="https://web.unibas.it/bup/img/BUP_Flying_book_thumbnail5.png" alt="BUP Logo" width="161" height="109"></a></p> <p><strong>Collana:</strong> Akribos anaginoskein, 4</p> <p><strong>Pagine</strong>: XXXIV, 431</p> <p><strong>Lingua</strong>: Italiano</p> <p><strong>Pubblicato:</strong> 2025</p> <p><span class="label"><strong>ISBN: </strong>978-88-31309-39-4</span></p> <p><strong>Abstract</strong>: Qual è l’eredità del Latino nel mondo contemporaneo? In che modo questa lingua, spesso considerata “morta”, continua a vivere nella cultura, nella scienza, nel diritto e nella letteratura? Attraverso un percorso che spazia dall’antichità ai giorni nostri, questo volume esplora il ruolo del Latino come veicolo di conoscenza, strumento di comunicazione e simbolo di un’identità culturale che attraversa i secoli. Dalla <em>cancel culture</em> alla terminologia giuridica, dalle epigrafi ebraiche di Venosa alla lingua della medicina, dalla retorica medievale alla propaganda carolingia, gli studiosi qui riuniti dimostrano che il Latino è molto più di un ricordo scolastico: è una chiave per comprendere il passato e leggere il presente. Un viaggio tra parole, testi e idee che ci ricorda come il Latino sia, ancora oggi, una lingua capace di parlare al futuro.</p> Carmelo Benvenuto, Raffaella Cantore, Valentino D'Urso, Chiara Telesca Copyright (c) 2025 Basilicata University Press https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/55 Thu, 26 Jun 2025 00:00:00 +0000 Da Montpellier a Rodi https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/52 <p><a title="BUP - Basilicata University Press" href="https://bup.unibas.it/" target="_blank" rel="noopener"><img style="float: left;" src="https://web.unibas.it/bup/img/BUP_Flying_book_thumbnail5.png" alt="Logo BUP" width="161" height="109" /></a></p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <p><strong>Collana</strong><strong>:</strong> Mondi Mediterranei, 12</p> <p><strong>Pagine</strong><strong>:</strong> 244</p> <p><strong>Lingua</strong><strong>:</strong> Italiano</p> <p><strong>Pubblicato:</strong> 2025</p> <p><strong>ISBN: </strong>978-88-31309-40-0</p> <p><strong>Abstract: </strong>Gli atti dei capitoli generali e gli statuti dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme emanati al tempo del maestro Hélion de Villeneuve mostrano tutta la vitalità degli Ospitalieri nello scacchiere geopolitico mediterraneo del Trecento. Le norme, che trattano questioni gestionali, finanziarie, etiche e liturgiche, furono trasmesse in diverse lingue, specchio della dimensione internazionale dell’Ordine, i cui possedimenti spaziavano in un orizzonte vastissimo, da Cipro alle isole britanniche.</p> <p> </p> <p>In seguito alla caduta di Acri e alla fine dell’esperienza crociata in Terra Santa, i cavalieri di Rodi furono capaci di rispondere alle sfide del momento, conquistando il Dodecaneso, acquisendo buona parte dei beni templari e orientando la loro missione di difesa della Cristianità in funzione antiturca. Per farlo, Hélion de Villeneuve, scelto dal papa per superare una crisi intestina, dovette consolidare l’assetto costituzionale dell’Ordine, ridefinendo i rapporti tra il maestro, la curia pontificia, l’oligarchia del convento di Rodi e tutti i <em>fratres</em> che vivevano nelle parti cismarine e ultramarine.</p> Giuseppe Perta Copyright (c) 2025 Basilicata University Press https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/52 Mon, 09 Jun 2025 00:00:00 +0000 Conversano e il territorio a Sud-Est della Terra di Bari tra Medioevo ed Età moderna (secoli XI-XV) https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/49 <p><a title="BUP - Basilicata University Press" href="https://bup.unibas.it/" target="_blank" rel="noopener"><img style="float: left;" src="https://web.unibas.it/bup/img/BUP_Flying_book_thumbnail5.png" alt="Logo BUP" width="161" height="109" /></a></p> <p> </p> <p> </p> <p> </p> <p><strong>Collana</strong><strong>:</strong> Mondi Mediterranei, 11</p> <p><strong>Pagine</strong><strong>:</strong> 257</p> <p><strong>Lingua</strong><strong>:</strong> Italiano</p> <p><strong>Pubblicato:</strong> 2025</p> <p><strong>ISBN:</strong> 978-88-31309-38-7</p> <p><strong>Abstract: </strong>La città di Conversano fu nel Medioevo uno dei centri più importanti del territorio a Sud-Est della Terra di Bari, tra i distretti più noti e di maggior interesse per le questioni politiche, economiche e storico artistiche pugliesi e, in generale, del Meridione d’Italia. I saggi presenti in questo volume pongono l’attenzione proprio sulla storia di Conversano, sulle peculiarità paesaggistiche del suo territorio, sulle caratteristiche del patrimonio archeologico, sulle evidenze artistiche e architettoniche della città e del suo entroterra, con l’intento di rafforzarne la conoscenza e promuovere e valorizzare il patrimonio artistico cittadino, i contesti archeologici, gli aspetti politici e istituzionali, la storia economica, la documentazione e le fonti narrative. In questo modo si riflette a più voci sulla costruzione dell’identità culturale tout court di Conversano e del suo hinterland, offrendo una rassegna ragionata sulle principali questioni sinora dibattute dalla critica.</p> Luisa Derosa, Francesco Panarelli, Maria Cristina Rossi Copyright (c) 2025 Basilicata University Press https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/49 Tue, 11 Mar 2025 00:00:00 +0000 Commento agli Alfonsi regis dicta aut facta memoratu digna di Antonio Panormita https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/54 <p><a title="BUP - Basilicata University Press" href="https://bup.unibas.it/" target="_blank" rel="noopener"><img style="float: left;" src="https://web.unibas.it/bup/img/BUP_Flying_book_thumbnail5.png" alt="Logo BUP" width="161" height="109"></a>&nbsp;| <a title="CESURA - Centro Europeo di Studi su Umanesimo e Rinascimento Aragonese" href="http://www.cesura.info/" target="_blank" rel="noopener"><img src="https://web.unibas.it/bup/img/CESURA_Sigillo2.png" alt="Cesura Logo" width="161" height="109" align="right"></a></p> <p>&nbsp;</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Collana</strong><strong>:</strong> Digital Humanities, 9</p> <p><strong>Pagine:</strong> 232</p> <p><strong>Lingua</strong><strong>:</strong> Italiano, Latino</p> <p><strong>Pubblicato:</strong> 2025</p> <p><strong>ISBN:</strong> 978-88-31309-37-0</p> <p><strong>Abstract: </strong><span style="font-size: 0.875rem;">Il 22 aprile 1456 Enea Silvio Piccolomini (il futuro papa Pio II) completa il suo </span><em style="font-size: 0.875rem;">Commento</em><span style="font-size: 0.875rem;"> agli </span><em style="font-size: 0.875rem;">Alfonsi regis dicta aut facta memoratu digna</em><span style="font-size: 0.875rem;">, che l’anno precedente (nei giorni immediatamente successivi al 26 agosto) aveva scritto Antonio Beccadelli, il Panormita, figura preminente della corte di Alfonso il Magnanimo, re d’Aragona e di Napoli, e organizzatore della sua “propaganda”. L’atmosfera era gravida di timori e di attese: il 29 maggio 1453, dopo un lungo assedio di Maometto II, Costantinopoli era caduta e re Alfonso aveva da poco promesso solennemente di guidare la crociata contro il Turco. Prendendo lo spunto da un testo ideologicamente strutturato, quale fu quello del Panormita, il Piccolomini volle non solo fare azione di pressione politica per la realizzazione di una crociata che rimase solo promessa, ma contribuire anche a dare sviluppo una nuova forma letteraria. Quella della </span><em style="font-size: 0.875rem;">narratio brevis</em><span style="font-size: 0.875rem;"> di tipo faceto, che si stava ridefinendo in quegli anni, grazie non solo alle opere originali dei suoi contemporanei Poggio Bracciolini e Panormita, ma anche all’esempio illustre rinvenuto negli antichi greci che allora si stava riprendendo a tradurre (come Plutarco e Senofonte) e ai quali si attribuiva esemplare valenza politico-ideologica nella definizione delle virtù del perfetto principe.</span></p> <p>Edizione digitale in XML e in PDF, con la prima traduzione italiana.</p> <p dir="ltr">Pubblicazione realizzata con il contributo erogato dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura.</p> <p>&nbsp;<a title="Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura" href="https://dgeric.cultura.gov.it/" target="_blank" rel="noopener"><img style="float: left;" src="https://www.cesura.info/wp-content/uploads/2024/08/MiC_Logo1.png" alt="Logo MiC" width="200" height="65"></a></p> <p dir="ltr">&nbsp;</p> <p>Connessa con le attività del <a href="https://aracne.atcult.it/exist/apps/aracne/sites/HistorialeMare/index.html" target="_blank" rel="noopener">PRIN 2022 HISTORIALE MARE</a></p> <p>&nbsp;<a title="PRIN Ministero dell'Università e della Ricerca" href="https://prin.mur.gov.it/Home/" target="_blank" rel="noopener"><img style="float: left;" src="https://www.cesura.info/wp-content/uploads/2025/05/PRIN.png" alt="Logo PRIN" width="125" height="70"></a></p> Enea Silvio Piccolomini; Fulvio Delle Donne Copyright (c) 2025 Basilicata University Press https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/54 Mon, 13 Jan 2025 00:00:00 +0000 Commento agli Alfonsi regis dicta aut facta memoratu digna di Antonio Panormita https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/48 <p><a title="BUP - Basilicata University Press" href="https://bup.unibas.it/" target="_blank" rel="noopener"><img style="float: left;" src="https://web.unibas.it/bup/img/BUP_Flying_book_thumbnail5.png" alt="Logo BUP" width="161" height="109" /></a> | <a title="CESURA - Centro Europeo di Studi su Umanesimo e Rinascimento Aragonese" href="http://www.cesura.info/" target="_blank" rel="noopener"><img src="https://web.unibas.it/bup/img/CESURA_Sigillo2.png" alt="Cesura Logo" width="161" height="109" align="right" /></a></p> <p> </p> <p> </p> <p><strong>Collana</strong><strong>:</strong> Digital Humanities, 9</p> <p><strong>Pagine:</strong> 232</p> <p><strong>Lingua</strong><strong>:</strong> Italiano, Latino</p> <p><strong>Pubblicato:</strong> 2025</p> <p><strong>ISBN:</strong> 978-88-31309-37-0</p> <p><strong>Abstract: </strong><span style="font-size: 0.875rem;">Il 22 aprile 1456 Enea Silvio Piccolomini (il futuro papa Pio II) completa il suo </span><em style="font-size: 0.875rem;">Commento</em><span style="font-size: 0.875rem;"> agli </span><em style="font-size: 0.875rem;">Alfonsi regis dicta aut facta memoratu digna</em><span style="font-size: 0.875rem;">, che l’anno precedente (nei giorni immediatamente successivi al 26 agosto) aveva scritto Antonio Beccadelli, il Panormita, figura preminente della corte di Alfonso il Magnanimo, re d’Aragona e di Napoli, e organizzatore della sua “propaganda”. L’atmosfera era gravida di timori e di attese: il 29 maggio 1453, dopo un lungo assedio di Maometto II, Costantinopoli era caduta e re Alfonso aveva da poco promesso solennemente di guidare la crociata contro il Turco. Prendendo lo spunto da un testo ideologicamente strutturato, quale fu quello del Panormita, il Piccolomini volle non solo fare azione di pressione politica per la realizzazione di una crociata che rimase solo promessa, ma contribuire anche a dare sviluppo una nuova forma letteraria. Quella della </span><em style="font-size: 0.875rem;">narratio brevis</em><span style="font-size: 0.875rem;"> di tipo faceto, che si stava ridefinendo in quegli anni, grazie non solo alle opere originali dei suoi contemporanei Poggio Bracciolini e Panormita, ma anche all’esempio illustre rinvenuto negli antichi greci che allora si stava riprendendo a tradurre (come Plutarco e Senofonte) e ai quali si attribuiva esemplare valenza politico-ideologica nella definizione delle virtù del perfetto principe.</span></p> <p>Edizione digitale in XML e in PDF, con la prima traduzione italiana.</p> <p dir="ltr">Pubblicazione realizzata con il contributo erogato dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura.</p> <p> <a title="Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura" href="https://dgeric.cultura.gov.it/" target="_blank" rel="noopener"><img style="float: left;" src="https://www.cesura.info/wp-content/uploads/2024/08/MiC_Logo1.png" alt="Logo MiC" width="200" height="65" /></a></p> <p dir="ltr"> </p> <p>Connessa con le attività del <a href="https://aracne.atcult.it/exist/apps/aracne/sites/HistorialeMare/index.html" target="_blank" rel="noopener">PRIN 2022 HISTORIALE MARE</a></p> <p> <a title="PRIN Ministero dell'Università e della Ricerca" href="https://prin.mur.gov.it/Home/" target="_blank" rel="noopener"><img style="float: left;" src="https://www.cesura.info/wp-content/uploads/2025/05/PRIN.png" alt="Logo PRIN" width="125" height="70" /></a></p> Enea Silvio Piccolomini; Fulvio Delle Donne Copyright (c) 2025 Basilicata University Press https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/48 Mon, 13 Jan 2025 00:00:00 +0000 CESURA - Rivista https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/50 <h2 class="label">Sinossi</h2> <div class="value"> <p>Divisa in due fascicoli, la terza annata (2024) si apre con la sezione dedicata agli <strong><em>Studi </em></strong>e contiene articoli di Sara Bova, Lucas Fonseca, Alejandro Coroleu e Lluís Cabré; la sezione continua nel secondo fascicolo con un articolo di Raimon Sebastian</p> <p>La sezione<strong><em> Confronti </em></strong>ospita un dialogo a distanza tra Guido Cappelli e James Hankins. Nel secondo fascicolo, invece, è ospitata la sezione monografica <em>Al crocevia del Mediterraneo. 1. Le linee istituzionali e ideologiche</em>, introdotta da Fulvio Delle Donne e Guido Cappelli, con contributi di Flocel Sabaté, Lydwine Scordia, Lluís Cabré, Alejandro Coroleu, Montserrat Ferrer, Marta Celati, Luca Ruggio, Sondra Dall'Oco, Alessandro Rizzo.</p> <p>Gli articoli, con gli autori e gli abstract sono <a href="https://www.cesura.info/ojs/index.php/cr/issue/view/CR_3_1_2024">qui</a> (primo fascicolo) e <a href="https://www.cesura.info/ojs/index.php/cr/issue/view/CR_3_2_2024">qui</a> (secondo fascicolo).</p> <p><a href="https://www.cesura.info/docs/CR_3_2024/CESURA_3_2024_full.pdf"><strong>CESURA - Rivista, 3 (2024) - intera annata (fascicoli 1 e 2)</strong></a></p> <p><strong>ISSN: </strong>2974-637X</p> </div> Copyright (c) 2024 Basilicata University Press https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/50 Tue, 31 Dec 2024 00:00:00 +0000 I funghi ipogei della Basilicata https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/47 <p><a title="BUP - Basilicata University Press" href="https://bup.unibas.it/" target="_blank" rel="noopener"><img style="float: left;" src="https://web.unibas.it/bup/img/BUP_Flying_book_thumbnail5.png" alt="Logo BUP" width="161" height="109"></a></p> <p>&nbsp;</p> <p>&nbsp;</p> <p>&nbsp;</p> <p><strong>Collana</strong><strong>:</strong> Miscellanea</p> <p><strong>Pagine</strong><strong>:</strong> 392</p> <p><strong>Lingua</strong><strong>:</strong> Italiano</p> <p><strong>Pubblicato: </strong>7/11/2024</p> <p><strong>ISBN:</strong> 978-88-31309-32-5</p> <p style="text-align: justify;"><strong>Abstract: </strong>I primi cinque dei suoi 17 capitoli hanno carattere introduttivo e contengono le notizie basilari di geologia, geomorfologia, pedologia e clima della Basilicata nonché sui funghi (<em>s. l.</em>) e le micorrize. I capitoli 6-16 riguardano gli aspetti seguenti dei tartufi: classificazione tassonomica, ciclo biologico, distribuzione, gruppi filogenetici, composizione chimica ed aroma, naso elettronico, piante simbionti, habitat, raccolta e salvaguardia, strategie di valorizzazione economica in Basilicata, caratteri macro e microscopici delle specie e tipi commercializzabili e non, coltivazione, conservazione, uso in cucina, abbinamento con i vini. Il capitolo 17 ha come oggetto le schede descrittive dei falsi tartufi finora rinvenuti nel territorio lucano. Il libro ha carattere scientifico-divulgativo grazie ai numerosi riferimenti bibliografici in esso riportati, all’ampio Glossario e alle oltre 300 figure che lo illustrano e ne rendono piacevole la lettura.</p> <p><strong>&nbsp;</strong></p> Gian Luigi Rana Copyright (c) 2024 Basilicata University Press https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/47 Thu, 07 Nov 2024 00:00:00 +0000 Refutationes theologicae doctrinae Latinorum https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/46 <p id="h.p_UEgFUkYf1OTs" class="zfr3Q RuayVd"><a title="BUP - Basilicata University Press" href="https://bup.unibas.it/" target="_blank" rel="noopener"><img src="https://web.unibas.it/bup/img/BUP_Flying_book_thumbnail5.png" alt="BUP Logo" width="161" height="109" /></a></p> <p><strong>Collana:</strong> Akribos anaginoskein, 3</p> <p><strong>Pagine</strong>: 196</p> <p><strong>Lingua</strong>: Italiano</p> <p><strong>Pubblicato:</strong> 2024</p> <p><span class="label"><strong>ISBN: </strong>978-88-31309-36-3</span></p> <p><strong>Abstract</strong>: Nel corso di quel ‘lungo’ dodicesimo secolo che vide l’infittirsi delle relazioni tra l’Oriente bizantino e l’Occidente latino, in una profonda e reciproca fascinazione, spesso lungo la falsariga degli orientamenti strategici di un imperatore filo-occidentale come Manuele Comneno, Nicola di Metonefu eminentemente un “guardiano dell’ortodossia”. Nel corpus polemico del vescovo di Metone, sovente misconosciuto, le <em>Refutationes theologicae doctrinae Latinorum </em>sono senza dubbio il testo caratterizzato dalla tradizione manoscritta più stratificata e complessa, di cui in questa sede si propone una prima complessiva riconsiderazione critica, e una edizione critica insieme a una prima traduzione italiana. </p> Nicola da Metone; Carmelo Nicolò Benvenuto Copyright (c) 2024 Basilicata University Press https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 https://bup-unibas.atcult.it/omp/index.php/bup/catalog/book/46 Fri, 01 Nov 2024 00:00:00 +0000